Il Festıval di Pasqua.


Fra pochi giorni si festeggierà la Pasqua.

Festività che personalmente ho sempre fatto fatica a capire e ancor di più a voler festeggiare. Perchè, forse sbagliando, l'ho sempre legata ad un episodio di morte. Sì lo so che in realtà la Pasqua è la celebrazione della Resurrezione, concetto tra l'altro sempre poco compreso e nebuloso nella mia mente. Ma che ci posso fare? Quando penso alla Pasqua non penso alla vita, bensì alla morte. E ancora di più, ad una morte violenta: la crocifissione!

Non so se questo è solo un problema mio o anche di altri; di fatto, non ho mai sentito l"esigenza di festeggiare questa ricorrenza. Da piccola era una scusa per aprire l'uovo di Pasqua e mangiare il cioccolato... ma adesso? E oltrettutto, vivendo in un paese straniero e musulmano, nella mia vita della Pasqua quasi non è rimasta traccia. 

Se non fosse per la caccia alle uova colorate in giardino, io mi dimenticherei anche che esiste. O meglio, mi sarei dimenticata anche che esiste. Infatti, da quest'anno le cose sono cambiate. 

Ho finalmente avuto accesso a delle informazioni diverse sulla Pasqua che hanno modificato profondamente la mia visione delle cose. E siccome tutto arriva quando deve arrivare, e cioè quando siamo pronti a ricevere, posso pensare che sono finalmente pronta ad accogliere la Pasqua nella mia vita. 

Ma vediamo più nel dettaglio che cosa "ho scoperto" ultimamente.

Chi mi segue e legge il mio blog, dovrebbe ormai sapere quanto il Plenilunio sia per me importante. Ogni mese infatti pubblico contenuti relativi a quei giorni fondamentali. Ed ogni mese mi preparo a quel periodo che è sempre ricco di intuizioni e sorprese. 

Quest'anno ho approfondito un pò di piu' lo studio sul Plenilunio ed ho scoperto che esistono tre importanti Festival Spirituali, festeggiati in tutto il mondo e portatori di significati imperdibili. 

Il primo di questi Festival, coincide, guarda caso, proprio con la Pasqua. O meglio, con il Plenilunio che precede la Pasqua. 

Gli altri due saranno nei Pleniluni di Maggio (Wesak) e di Giugno (Festa della buona volontà). Ma di questi ne parlerò in futuro. Concentriamoci invece sul festival della Pasqua, che sarà Giovedì 6 Aprile. 

Possiamo subito dire che il festeggiare la Pasqua di Domenica è frutto di una convenzione adottata dalla Chiesa ad un certo punto della sua storia (Concilio di Nicea), per comodità. In realtà, la Pasqua vera e propria si festeggia esattamente il primo Plenilunio seguente l"equinozio di Primavera. Ecco quindi che la data della Pasqua cambia ogni anno in base alla data dei Pleniluni.

Sembra quindi che ci sia un forte legame tra il Plenilunio e la Pasqua. Proviamo a capire quale...

La parola Pasqua deriva dall'ebraico pesah, che significa "passare oltre, saltare". Questo significato si riferisce ad un episodio, raccontato nell'Esodo, dove il popolo ebraico, bloccato per volere del faraone in Egitto, durante il mese di Nisan, Aprile, fu sottoposto ad una terribile decima piaga, voluta da Dio tramite l'intervento di Mosè.

 Nella notte tra il 14 e il 15 Aprile (data importante...dopo scoprirete il perchè), Mosè chiese a tutti gli ebrei di cospargere le porte di casa con del sangue di un agnello maschio sacrificato. Quella notte, lo sterminatore si recò in paese per uccidere tutti i primogeniti maschi, compreso il figlio del faraone, ma "passò oltre" le case con il sangue sulla porta. Da quel momento iniziò il processo di liberazione del popolo ebraico dall'Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa.

Come si trasforma o arricchisce questa festività con la venuta di Gesù Cristo? E perchè la Pasqua è legata alla sua morte e resurrezione? Per capire bene la Pasqua dobbiamo infatti fare un passo indietro e capire bene la Crocifissione. E per farlo, ad aiutarci saranno le parole del Maestro Tibetano, tratte dal libro Da Betlemme al calvario,  testo di straordinaria bellezza che ripercorre le tappe fondamentali della vita di Gesù, mostrandoci come queste siano state a tutti gli effetti delle vere e proprie iniziazioni. Gesù prima e Cristo con lui dopo, hanno mostrato all'uomo le tappe fondamentali da percorrere per accedere al cosiddetto "regno dei cieli", che non è il paradiso, almeno non come lo intendiamo noi, ma è l'accedere a quella divina perfezione che è propria di ogni essere umano, anche se per tante vite non lo sa. Gesù e Cristo con lui (ricordiamoci sempre che Gesù e Cristo non sono la stessa cosa), hanno fatto quello che noi tutti faremo, prima o dopo. 

La nascita a Betlemme (prima iniziazione), simboleggia la comparsa del principio divino (cristico appunto) nel cuore dell"essere umano che è finalmente pronto ad abbandonare il suo egoismo e ritornare a Casa. Il Battesimo (seconda iniziazione) è quella lunga fase di ripulitura e purificazione attraverso la quale tutti i nostri corpi devono passare. La Trasfigurazione (terza iniziazione) dove Cristo ormai adombrante Gesù, sanò la scissione che dilania ognuno di noi, unendo l'umano e il divino e trasmutandosi nel suo splendente corpo di gloria che luccicò davanti ai tre discepoli increduli sulla montagna. 

Arriviamo così alla Crocifissione

(quarta iniziazione). 

La più alta che un essere umano possa raggiungere. Le successive ci portano ad un livello che non è più umano ma già divino e dopo di esse diventiamo Maestri di Saggezza.

La Chiesa purtroppo e volutamente ha contribuito a distorcere il significato dell'esperienza della Crocifissione, mettendo da sempre l'accento sulla morte, sulla violenza apparentemente gratuita e disumana inflitta "ingiustamente" sul Cristo. Ha fatto di questa prova iniziatica, un racconto di sangue. Ha reso un Salvatore del mondo, un morto. Ha trasformato un Dio d'Amore in un Dio arrabbiato che punisce l'umanità senza averne pietà.

Personalmente ho sempre rifiutato dentro di me questa visione delle cose. Ma non sapevo spiegarmi il perchè. Finalmente adesso lo so!

Non ho mai creduto alla storia che Cristo fosse salito sulla Croce per ripulire i peccati dell'essere umano. Forse in parte il suo sacrificio è stato anche questo; spesso nella storia ci sono state grandi anime che hanno preso sulle loro spalle i mali del mondo. Ma questa spiegazione non ci può bastare. In questa storia c'è molto di più.

La Crocifissione di Cristo (che sembra essere avvenuta proprio il 14 Aprile) non fu solamente un atto di amore sacrificale. Fu un avvenimento cosmico, di portata tale da cambiare profondamente l'umanità; tanto è vero che dopo più di duemila anni, ancora ne stiamo parlando.

Accettando la Crocifissione Cristo dimostrò a tutti noi che è possibile fare una scelta, non la più semplice, ma la più definitiva. Lui infatti, lasciò da parte la sua natura umana per scegliere una volta per tutte, la sua natura divina. Siate nel mondo ma non del mondo ci insegna: cosa vuol dire? Significa che ho talmente tanta fede nella mia divinità, nel mio essere una goccia di Dio sulla terra, da poter addirittura rinunciare alla cosa più preziosa che possiedo: la vita, sapendo in tutte le mie cellule, che la vera vita non è quella che pensiamo, bensì qualcos'altro, alla quale però non possiamo accedere completamente finchè non avremo fatto quella rinuncia.

"Bisogna morire un pò ogni giorno" dice San Paolo, "per poter veramente vivere".

Ma quale essere umano è pronto a rinunciare volontariamente alla propria vita? Alla quella forma alla quale siamo tutti così tenacemente attaccati?

Solo pochi di noi...E Cristo è stato il primo. Ma non sarà l'ultimo, perchè, che ci piaccia o no, tutti passeremo da quella prova, prima o poi. E cosa dire dell'atto d'amore di Gesù (l'uomo) che accettò di patire le pene dell'inferno per permettere al Cristo che lo adombrava di passare quella iniziazione? Una volta finita quella prova, il Cristo lasciò il corpo di Gesù per ascendere di nuovo, ed egli rimasto ormai solo con se stesso, pronunciò le famose parole "Padre, perchè mi hai abbandonato?". Un atto d'amore nell'atto di amore...

Nel nostro piccolo, ogni volta che rinunciamo a noi stessi, al nostro sè inferiore, magari rinunciando a controbattere in una discussione, quando doniamo qualcosa di nostro a qualcuno, come per esempio un pò del nostro prezioso tempo...,ogni volta che facciamo questo, viviamo una piccola crocifissione e ci abituiamo a quella prova che ci appare così insopportabile. 

E cosa dire allora della Resurrezione e Ascensione

(quinta e sesta iniziazione)?

 E' ciò che festeggiamo con la Pasqua. Ma siamo sicuri di averne colto il significato?

Con la Crocifissione apparentemente si perde la vita, ma in realtà si acquista l'unica cosa che esiste veramente, che ha valore veramente. E' qualcosa che non può morire. E' immortale. E' il nostro Spirito.

I nostri corpi possono morire, possono decomporsi, smettere di esistere. Ma lo Spirito no.

Dice il Maestro Tibetano: "La resurrezione non è il sorgere dei morti dai loro sepolcri, ma il passaggio dalla morte o preoccupazione di sè alla vita dell'amore disinteressato, la transizione dalle tenebre dell'individualismo egocentrico alla luce dello spirito universale, dall'errore alla verità, dalla schiavitù alla libertà dell'eterno".

Ecco che la Pasqua con la sua resurrezione diventa ancora una volta simbolo di liberazione.


Ma liberazione da che cosa? Dalla schiavitù, si direbbe. Di quale schiavitù stiamo parlando?

La schiavitù che ci lega al sè inferiore, ai suoi infiniti bisogni e desideri, alla sua tirannia. 

"Quando perderemo la coscienza d'essere individui distinti (Io sono)  e diverremo divinamente coscienti del tutto di cui siamo parte, avremo finalmente appreso la lezione finale della vita e non avremo più bisogno di ritornare ancora".

La resurrezione di Cristo ci racconta in realtà di ciò che ci accadrà quando anche noi avremo raggiunto quel punto. L'aspetto umano non ci legherà più. Saremo liberi. 

Potremo anche decidere di tornare, ma sarà una nostra decisione e ce ne assumeremo tutta la responsabilità. 

La Pasqua in realtà ci insegna il segreto dell'immortalità. La Pasqua celebra la Vita, quella vera. Quella che aspetta ogni figlio dell'uomo che diventa figlio di Dio e ritornando a Casa, come il figliol prodigo, porta la sua luce alla fonte dalla quale è stato creato, in un eterno ciclo d'Amore.

Il Festival della Pasqua quindi é in realtà la Festa di Cristo


il quale durante il Plenilunio dell'Ariete, che concide con l'arrivo della Primavera e quindi con la rinascita della natura intorno a noi, non solo ci ricorda il valore della Vita ma soprattutto ci rammenta il suo eterno messaggio d'Amore Universale e il suo legame con tutta l'umanità che, consapevolmente o meno, ne ascolta il messaggio e ne ripercorre le orme. 

La Sua energia sarà particolarmente presente in questi giorni di Plenilunio. L'augurio per tutti noi, è di poterne cogliere la bellezza e la potenza, per farne poi uso nella nostra vita, ricordandoci che Cristo non è una persona ma bensì una coscienza, che tutti noi svilupperemo, prima o poi.

Buona Pasqua quindi a tutti noi viandanti sulla Via.



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