Il Maestro Tibetano.

Non potevo iniziare questa nuova sezione del blog dedicata ai Grandi Maestri Ascesi, se non parlando di quel Maestro che per me ha segnato l'inizio del ritorno verso Casa. Il Maestro Djwal Khul D.K., più semplicemente detto "Il tibetano".


Questo é stato infatti il primo Maestro Asceso di cui sono venuta a conoscenza; ovviamente conoscevo già il Maestro Gesù, per motivi culturali e religiosi, essendo io nata in Italia, ma ignoravo del tutto il concetto di Maestro Asceso. 

Cosa si intende quindi per Maestro Asceso? Eccone una prima semplice definizione tratta dalla Teosofia, quella disciplina esoterica che per prima ha divulgato questi concetti: il Maestro asceso é un essere particolarmente evoluto, che attraverso una lunga serie di incarnazioni, attraversando un complesso processo di trasformazioni spirituali, dette iniziazioni, ha raggiunto un livello piu elevato, ascendendo appunto di uno o piu gradi nel percorso evolutivo. Chiamati Santi, Maestri, Mahatma, Bodhisvatta....nelle diverse culture religiose e spirituali del mondo, hanno vissuto sulla Terra come uomini qualunque, crescendo di vita in vita e trascendendo la natura materiale fino ad approdare ad una esistenza su piani piu sottili, dove continuano a contribuire al bene dell'umanità.

Del Maestro Tibetano, in particolare, e della sua ultima vita sulla terra, non si sa molto, se non che abbia vissuto per lungo tempo in Tibet (da qui il soprannome "il tibetano"), a capo di un gruppo di Lama tibetani, almeno fino all'anno 1959. 

Dotato di una sapienza e cultura eccezionali, il suo lavoro e il suo impegno, tra le altre, si è dedicato soprattutto all'insegnamento e alla divulgazione di importanti concetti che fino a quel momento erano rimasti segreti. Questo ha valso il nome di "Messaggero dei Maestri".

Egli stesso avrebbe dichiarato di essere stato l'ultimo (per quei tempi) Adepto ad aver superato la Quinta Iniziazione nel 1875.

Anche della sua vera immagine abbiamo poche certezze. Nel 1977 in Inghilterra é stato pubblicato un libro (in Italia nel 1998) "Il Diario di un Alchimista", scritto da Douglas Baker, nel quale si racconta l'incontro del sottoscritto proprio con il Maestro Tibetano, avvenuto non fisicamente ma su piani sottili, nel 1955. L'autore del libro ebbe l'opportunità di poter osservare il Maestro, anche se per poco tempo, e da quell'incontro, oltre al libro, nacque anche un quadro raffigurante le sembianze del Maestro, che, secondo voci occulte, il Maestro stesso, avrebbe giudicato come una "somiglianza ragionevole"!.

Dobbiamo anche dire però, proprio seguendo il Suo insegnamento, che la curiosità, a volte anche morbosa, verso la sua immagine o i dettagli della Sua vita sulla terra, non è da incoraggiare. È  infatti la nostra poca fede che ci spinge a cercare prove concrete che dimostrino l'esistenza di qualcosa in cui vogliamo credere ma di cui non abbiamo la certezza.

Ma non potranno essere i nostri occhi a fornirci tali prove. Solo la nostra Anima infatti può essere sicura di ciò che esiste oltre la limitata vista umana. 

Quello che veramente conta quando parliamo del Maestro, é invece il maestoso patrimonio di nozioni che ci ha donato. 

Lui stesso con grande umiltà dice di sé: "...basti dire che sono un discepolo Tibetano di un certo grado...,tutti siamo discepoli, dal più umile aspirante fino al Cristo medesimo e oltre."

"Sono un vostro fratello che ha viaggiato un poco più a lungo sul Sentiero, e ha perciò contratto maggiori responsabilità (perché man mano che si procede sulla Via, aumenta la saggezza ma di pari passo anche le responsabilità ad essa collegate!). Sono uno che ha lottato e si è aperta la via fino a trovare una luce maggiore...e devo perciò agire come trasmettitore della Luce, a qualunque costo. Non sono vecchio..., non sono giovane, né privo di esperienza."

Tra le tante Sue opere, le più note sono state la divulgazione, sotto uno speciale tipo di dettatura, della "Dottrina segreta" tramite Madame Blavatsky e successivamente dei 18 libri ad Alice Ann Bailey, iniziata nel 1919 e terminata nel 1949 e che ha dato vita alla famosa raccolta di libri blu, immancabile nella libreria di ogni studioso di esoterismo che si rispetti!

Se vuoi conoscere la storia dei libri blu e di come sono stati scritti, puoi leggerla cliccando sulla parola in blu.

Sono libri veramente preziosi. Chi li ha letti sa di cosa parlo. Ovviamente non sono testi adatti a tutti o leggibili in qualsiasi momento della tua vita. Lo diventano, come già ho spiegato in un precedente post, nel momento in cui stabilisci un contatto vero e proprio con il tuo Sé superiore, che ti guida verso di loro.

Io stessa, ero già venuta in contatto con questi libri tramite mia madre, che, anche lei sulla Via, stava leggendo da un po' di tempo. Ricordo che, presa dall'entusiasmo della ricchezza e della bellezza di questi testi, me ne parlava, ma io non capivo. Anzi, forse è piu corretto dire che non sentivo. Non avevo orecchie per sentire e occhi per vedere. La Via non si era ancora aperta per me.

Quando diversi anni dopo, cercando disperatamente in internet qualcosa che potesse rispondere alle mille domande che inquiete ronzavano nella mia testa, guarda caso mi sono imbattuta in un brano tratto dal "Trattato di magia bianca" della Bailey. 

E boom! Il gioco é fatto!!!    

Più leggevo e più mi stupivo. Diceva cose in parte strane, diverse, mai sentite, ma al contempo mi dissetava completamente. È molto difficile in realtà spiegare a parole cosa si prova quando incontri il perfetto nutrimento per la tua Anima affamata. 

Non lo leggi con gli occhi, ma con tutto te stesso.

Non lo comprendi con la mente, ma con il cuore.

Ti entra dentro, ti scorre nelle vene e va dappertutto apportando ossigeno, aria nuova che ti rigenera, ti cambia.

Da vita ad un processo alchemico che non é teorico, è sangue, è pelle, è ossa, è corpo che si eleva ai piani dello Spirito. Tutto questo attraverso la lettura di un libro!

Come puoi non innamorartene?

E allora continui a leggere...non riesci a fermarti. Vuoi aspirare tutto quel nutrimento, quel nettare degli dei. 

In quattro anni ho letto molti libri blu, non tutti. Adesso sto entrando in una nuova fase, dove c'è sempre posto per la lettura ma in una forma diversa. Molto probabilmente, ho già acquisito le nozioni che erano destinate a me e adesso c'é da fare altro.

Ma i libri restano al primo posto nella mia biblioteca. Neanche i libri originali, che io vivendo all'estero ovviamente non trovo, ma semplici copie, uguali a tanti manuali che ho studiato ai tempi dell'università. Ma quella fila di libri, mi guarda, mi comunica qualcosa, anche da lontano. Quella immensa mole di informazioni che non ho appreso, ma ho ricordato.

Il Maestro tibetano sottolinea sempre nei suoi scritti, che non dobbiamo avvicinarci a questi libri con devozione, cioè prendendo per vero tutto ciò che contengono, senza spirito critico o per cieca, emotiva vicinanza al Maestro. Lui non desidera in alcun modo questo tipo di atteggiamento in noi. Infatti dice: "...vi ho detto molto, ma nulla che possa indurvi a offrirmi quella cieca obbedienza e quella vana devozione che gli aspiranti emotivi offrono al Guru...essi infatti non potranno stabilire il tanto desiderato contatto con il Maestro, fin quando non avranno sostituito la devozione emotiva e acritica con un servizio non egoistico all'umanità, e non al Maestro".

Questo punto é molto importante. Non si leggono i libri per diventare più "bravi" o più istruiti, conquistando così la benevolenza del Maestro. L'obiettivo di questi testi e di tutto il lavoro del Maestro tibetano, non é quello di formare dei discepoli a lui fedeli e devoti. Ma, lungi da tutto questo, il senso del Suo lavoro, é quello di guidare tutti noi verso quelle profonde trasformazioni interiori attraverso le quali diventiamo, non dei "bravi discepoli" ma dei "veri servitori" dell'umanità. Lui ci insegna come trasformare praticamente il nostro immenso egoismo in altruismo, non inteso in senso new age come buonismo o positività a tutti i costi, ma come rispetto di quella Legge che regge l'intero universo in cui viviamo: la Legge dell'Amore.

Se vi sentite attratti e interessati alle opere del Maestro tibetano, potete iniziare dalla lettura del libro "Iniziazione umana e solare", uno dei primi ad essere stato scritto e piuttosto semplice da comprendere. 

Potete sempre poi valutare, come ci ricorda il Maestro stesso: "Le opere che ho scritto sono offerte al pubblico senza alcuna pretesa che vengano accettate. Esse possono essere, o non essere, corrette, vere e utili. Sta a voi accertarne la verità con la retta pratica e l'esercizio dell'intuizione...Se un insegnamento suscita una risposta delle mente illuminata e fa brillare un lampo d'intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti".

E non potremmo trovare parole migliori per chiudere questo pezzo dedicato al nostro amato Maestro.



 

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