Plenilunio in Cancro: dall'istinto all'intuizione.



Mese di Luglio: il Sole passa dal segno del Cancro. 

Dopo aver imparato a controllare la mente in Ariete e i desideri in Toro , ed essersi accorto della sua duplice natura in Gemelli, Ercole, il nostro eroe, che simboleggia il Discepolo sulla Via del ritorno, si trova ad affrontare la sua quarta fatica; vediamone insieme il racconto mitologico.

La quarta fatica: La cattura della Cerva o Daina. 

Fu dato ordine dall'Alto che venisse offerta un'importante nuova prova ad Ercole che ancora stava riflettendo su quella precedente. Questa nuova prova sarebbe stata "semplice" in apparenza ma ardua nella sostanza: una prova che avrebbe obbligato Ercole a fare la sua scelta. E avrebbe avuto bisogno di tutta la sua saggezza.

Così Ercole oltrepassò la quarta porta e si mise in cerca della Cerva dalle corna d'oro che si nascondeva nei boschi. 

Ad un tratto sentì una voce che disse: "La cerva é mia e tu non devi toccarla"! Era la voce di Artemide.

Poco dopo, una seconda voce risuonò nel silenzio: "La cerva é mia e mia deve restare". Era Diana, la dea della caccia.

Ercole, sorpreso dalla disputa alla quale stava assistendo, fu colpito da una terza Voce, che disse: "La cerva non appartiene a nessuno; solo a Dio. Ercole, trovala, salvala e portala al tempio". 

In poco tempo, Ercole trovò la cerva che si nascondeva nel bosco. Pensò che sarebbe stato semplice catturarla. Le due fanciulle, Artemide e Diana, seguivano ogni suo passo, pronte a trarlo in inganno. 

Ercole seguì la cerva di bosco in bosco ma ella riusciva sempre a sfuggirli.


Per un anno intero la rincorse, finchè ormai esausto, la vide addormentata, stanca anch'essa, vicino ad uno stagno. Si avvicinò e senza fare troppa fatica, la catturò. La prese tra le braccia e la strinse al cuore. 

Ercole, felice, gridò che l'impresa era stata compiuta. "La cerva é mia!", urlò soddisfatto!

Ma la grande Voce si alzò di nuovo e disse: "Non é così! La cerva non ti appartiene veramente. Portala al tempio e lasciala lì. 

Ma Ercole insisteva: "Perché? La cerva é mia. Ho faticato tanto per trovarla."

E la Voce disse: "Il tempio é la casa di tutti i figli di Dio e anche tu sei un figlio di Dio. Per cui portala a casa e lasciala lì".

Allora Ercole portò la cerva al tempio ma ancora pensava che li appartenesse. Anche Artemide pensava la stessa cosa; e così anche Diana.

Ma Dio disse che lo spirito della cerva apparteneva solo a Lui. I tre si disperarono perché capirono che la cerva era morta. Ma Dio mostrò loro che la nobile cerva dalle corna d'oro non era morta, stava solo riposando. 

Al suo ritorno, di fronte al Maestro, Ercole raccontò che la prova era stata facile ma lunga e stancante. "Adesso la cerva é nel tempio di Dio ma quando ne sento il bisogno lei é anche nel mio cuore" disse.

Così il maestro chiese ad Ercole di tornare indietro e guardare di nuovo dalla quarta porta. Egli lo fece e vide di nuovo il solito paesaggio che già aveva visto all'inizio della prova, con le colline e i boschi e in cima ad esse, una bellissima cerva.

"Cosa significa Maestro? Perché la cerva é di nuovo al solito posto?", chiese Ercole al suo amato Maestro. Ed egli rispose: "Tante volte gli uomini devono cercare la cerva dalle corna d'oro e portarla nel luogo sacro...ancora e ancora...".


Cosa ci insegna questa stupenda storia? 

Il segno del Cancro e questa quarta prova che lo caratterizza, rappresenta l'ultimo passaggio preparatorio del discepolo, prima di entrare nei quattro segni successivi (Leone, Vergine, Bilancia e Scorpione). In cosa consiste questa preparazione? Nell'equipaggiarsi di tutto ciò che li servirà in seguito e soprattutto imparare ad usare gli strumenti di cui dispone. 

In Ariete ha imparato il controllo della mente. In Toro ha imparato il controllo del desiderio. In Gemelli ha conosciuto il suo doppio e ha scelto a quale dei due dare forza. Adesso cosa dovrà imparare in Cancro? E a cosa gli servirà il nuovo strumento in futuro?

Il cancro o granchio, vive per metà sulla terra e per metà nell'acqua. Rappresenta l'anima che vive nel corpo (la terra, la forma) ma allo stesso tempo é immersa nell'acqua (il mondo delle emozioni e dei sentimenti). Questo é il segno della forma, della materia che trattiene l'uomo sulla terra, esposto alle onde delle maree. 

Per l'uomo medio infatti, il passaggio in Cancro significa ancorarsi totalmente alla materia. E' il segno dell'istinto che fa dell'uomo un animale. E' il segno della massa, indefinita e istintiva, della coscienza collettiva, del gregge con le sue reazioni poco consapevoli. La cerva simboleggia la forma, bella e preziosa, che tutti desiderano possedere.

Col passare delle vite, l'uomo si evolve e questo passaggio assume significati differenti. L'aspirante sulla Via, come il nostro Ercole, desidera "catturare" qualcosa di molto sfuggente. Non é più l'istinto ad interessarli, non é più la forma fine a se stessa ma l'intuizione, la sostanza nascosta dentro la forma, lo spirito celato nella materia. 


Per molte vite abbiamo scelto la forma. Ci attraeva, Era irresistibile. Allo stesso tempo, ci imprigionava ma non ne eravamo consapevoli.

Ad un certo punto però, inizia uno scontento interiore che col tempo ci costringe ad uscire fuori dal nostro mondo conosciuto, dalla nicchia che ci rassicura ma anche imprigiona. 

Man mano che l'uomo sviluppa, di vita in vita, di passaggio in passaggio, la sua auto-coscienza, emerge dallo stato animale del puro istinto e passando dallo sviluppo dell'intelletto (stadio intermedio), giunge finalmente al traguardo dell'intuizione. Non si identifica più con la massa, col gregge, di cui ha fatto parte per tanto tempo. Adesso cammina da solo. Tornerà a far parte del gruppo ma solo in seguito (dopo gli ultimi quattro segni) e in maniera completamente diversa; come un uomo liberato e pronto a servire il prossimo.

Adesso la cerva d'oro non é più solo una bella forma da catturare. E' qualcosa di più sfuggente ma al tempo stesso insostituibile. E' l'anima nascosta da mille forme cangianti e illusorie. E' qualcosa non da catturare ma da conquistare e stringere forte al cuore per non perderla più. Perché la forma vive e muore ma l'anima é immortale.


Sarà l'intuizione a far entrare Ercole nel mondo dello Spirito. Sarà l'intuizione a svelarli la Verità. Sarà l'intuizione a portarlo in cima al monte dell'iniziazione, sua vera meta finale. 





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