Plenilunio in Vergine: l'unione tra forma e spirito.




Il senso nascosto e simbolico del segno della Vergine, secondo il Maestro Tibetano, é di proteggere, nutrire e infine svelare la realtà spirituale, velata nella forma. La Vergine é il segno della sintesi, é il segno della "gestazione" del bambino che poi nascerà in seguito nel segno dei Pesci. Il bambino in questione é la coscienza che tutti noi siamo chiamati a sviluppare ed evolvere, di vita in vita, di segno in segno. 

Vediamo quali prove dovra affrontare il nostro eroe Ercole in questa sesta fatica:

La sesta fatica: Il Cinto di Ippolita.

Ercole era ormai pronto ad oltrepassare la sesta porta. 

Su un lido lontano, regnava una regina, di nome Ippolita, la regina delle Amazzoni.


Esse erano guerriere intrepide. In quel regno non c'erano uomini ma solo donne. Ogni sera, raccolte nel tempio della luna, adoravano il loro dio: Marte, il dio della guerra.

Appena ritornata dall'annuale viaggio nel regno degli uomini, Ippolita se ne stava in piedi di fronte alle altre e mostrava loro il Cinto sacro, donato da Venere, la dea dell'amore. Il Cinto era per loro simbolo di lotta e di conquista; della maternità e del bambino che con la sua sacra vita, salva tutta l'umanità.

Le Amazzoni furono avvertite dell'arrivo di un guerriero che avrebbe voluto il Cinto. Mentre si stavano interrogando sul da farsi, se consegnare o meno il sacro animale, Ercole si palesò davanti a loro e senza ascoltare nessuna ragione, ferì mortalmente la regina, uccidendola e portandole via il Cinto.

Subito dopo il Maestro lo ammonì: "Perché hai ucciso colei che ti avrebbe affidato il Cinto senza fare resisenza? Hai sbagliato. E dovrai rimediare".

Ercole vagava allora sulla riva, pentito e schiacciato da terribili rimorsi.

Proprio in quel momento sentì delle grida e vide che un grande serpente marino stava per inghiottire una giovane fanciulla. Ercole fece per salvarla ma non ci riuscì. Allora, senza pensare nemmeno per un attimo a se stesso, entrò nella bocca spalancata del mostro, raggiunse la fanciulla, tagliò il ventre dell'animale e la portò in salvo.

Così bilanciò l'azione precedente. Una morte, con una vita salvata. E imparò la lezione della saggezza e dell'equilibrio.


In due fatiche Ercole "fallisce": in Ariete, quando per catturare le giumente finisce col far morire il suo migliore amico, e in Vergine, dove uccide la regina Ippolita. In entrambe le storie ha a che fare con personaggi femminili. Ma che significato ha per noi questo? Cosa vuole comunicarci il mito attraverso le storie di Ercole e soprattutto attraverso i suoi fallimenti?

In che cosa ha veramente fallito Ercole?

Questa storia ci riporta ad un tema molto attuale: la guerra tra il maschile e il femminile. Una guerra che esiste dalla notte dei tempi. Un maschile e un femminile che ancora non hanno imparato a collaborare. Che ancora non sanno essere Uno. Che ancora si fanno la guerra.

Le Amazzoni che vivono isolate dal mondo maschile, salvo per farvi incursione una volta all'anno, per proseguire la propria specie. Ippolita che decide di dare la sacra cintura ad Ercole, ma non perché effettivamente creda che sia la cosa migliore da fare, ma solo perché le viene ordinato da Venere. Ercole che non dà alla regina nemmeno il tempo di parlare e pensando che lo attaccherà, l'attacca lui per primo, ferendola a morte. Ercole che preso il Cinto, cioé ottenuto ciò che desiderava, si volta e se ne va, lasciando le altre donne in preda al dolore.

Dov'é l'Amore in tutto questo? Non ve ne é traccia.

Ed é proprio per questa mancanza d'amore, per questa aridità del cuore, che il Maestro ordina ad Ercole di riparare ad una vita con una vita: occorre che faccia un atto d'Amore.


Amore é unione, e l'unione é ciò che si può ottenere in Vergine se se ne capisce il senso e il simbolismo. L'unione tra l'anima e la personalità. L'unione tra lo Spirito e la materia. L'unione tra la madre e il suo bambino.


 

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