Il caso non esiste!

Quello di cui ho intenzione di scrivere oggi, é qualcosa che susciterà reazioni. Qualcuno si stupirà , qualcun altro si irriterà, qualcun altro ancora si sentirà sollevato, ma la maggioranza di chi leggerà, molto probabilmente ci passerà sopra come fosse uno scherzo, una battuta o addirittura una grande falsità. Io stessa, fino a poco tempo fa, sarei rientrata in una di queste categorie. Il mio rapporto col caso, é iniziato a cambiare durante la scuola in psicoterapia. Iniziando a fare un serio lavoro su di sé,infatti il puzzle sconfusionato e apparentemente insensato che é la tua vita, inizia a prendere forma. Lentamente, alcuni pezzi, trovano il loro giusto posto. E piano piano, si comincia a percepire che forse non é proprio tutto così casuale come ci hanno insegnato. Perché il problema sta tutto qui...cosa ci hanno insegnato? Genitori, insegnanti, addirittura preti e catechisti...Ci fosse stato uno nella mia vita che mi avesse detto: "Guarda, che quello che ti succede, non é un caso...!". Ah no??? E io che pensavo... All'età di trent'anni suonati, ho iniziato ad avere qualche "lieve sospetto"! Ma non sarà mica che ciò che ci accade é il frutto di un disegno preciso che ci calza a pennello e che magari ci serve anche a qualcosa? Certo, é un bel cambio di prospettiva. Anziché arrabbiarsi perché magari qualcuno ci ha rigato la macchina, cominciamo a chiederci il perché... Immaginate il dramma di essere cresciuti pensando di vivere sottoposti ad un'unica legge: quella del caso! Così, se nasco in Italia anziché in Africa, é solo un caso. Se sono ricco o povero, é solo un caso. Se sono bello o brutto, é solo un caso...e così via. Tutto é riconducibile al caso. Tutto ciò che mi accade, nel bene e nel male, ma soprattutto nel male, é sempre colpa del caso o tutt'al più é colpa di qualcun'altro che comunque é entrato nella mia vita per caso. Quanta violenza é nascosta in questo insegnamento. E quanta impotenza. Se tutto é frutto del caso, allora non potrò fare granché per migliorare la mia vita. Voglio dire, se sono nato in una famiglia povera e non ho potuto studiare e una volta adulto sono costretto a fare un lavoro che non mi piace e che magari mi fa sentire umiliato, che cosa posso fare per cambiare la mia vita? E che spiegazione posso dare a tutti questi eventi che si sono concatenati dalla nascita fino ad oggi? Se é il caso a decidere per noi, che potere abbiamo sulla nostra esistenza. Detto così puo forse sembrare drastico, ma vi assicuro che la maggiorparte di noi pensa questo. Le persone arrivano in terapia spesso per due motivi di fondo: 1. Non capiscono il perché di certi eventi "casuali" della loro vita. 2. Non pensano di avere potere su se stesse. E tutto questo nasce da un unico insegnamento sbagliato che ci viene proposto e ripetuto ogni giorno. Frasi del tipo: "Sei fortunato ad essere nato in Italia" oppure "Che c...ho avuto a vincere quel premio", vanno a confermare e a rafforzare quel concetto sbagliato. Certamente, dobbiamo sempre osservare anche l'altro lato della medaglia. In psicoterapia é definito il "vantaggio secondario", cioè quel "guadagno" che nasce da un evento non propriamente positivo. Chiediamoci allora quale può essere il vantaggio secondario del credere al caso. Se tutto dipende dal caso, dalla fortuna o sfortuna, che colpa posso avere io di fronte a certi eventi della vita? O meglio, se sono nato in un villaggietto africano senza acqua ne cibo, non può essere colpa mia se non ho studiato e non ho migliorato le mie condizioni di vita. Quindi, la credenza del caso, ci serve per non sentirci in colpa quando accadono eventi con conseguenze negative. E l'essere umano odia sentirsi in colpa! In particolar modo, l'essere umano "bambino". E sì, perché l'età dell'essere umano ha poco a che fare con l'età cronologica e molto di più con l'età della sua anima o con il livello della sua anima. Facciamo un passetto in più . Anziché parlare di colpa, parliamo di responsabilità, che è poi la sua ottava più alta. Se tutto dipende dal caso, come posso avere la responsabilità di me stesso e della mia vita? Questo é un vantaggio secondario non da poco. Pensate ad una persona che, magari per errore, ne uccide un'altra. Pensare che tutto sia accaduto per caso o per sfortuna, salva quella persona dal prendersi la responsabilità (non parlo di colpa) di quell'evento, magari accaduto "per sbaglio" ma non per caso. Cominciate a intuire la differenza? Questo tipo di ragionamento, fa molto comodo a tutti gli esserei umani, magari non più bambini, ma ancora non adulti, che hanno bisogno di scappatoie. Ovviamete il prezzo da pagare per questa libertà provvisoria, é alto. Infatti, delegare al caso o sfortuna che dir si voglia, entrando magari in processi di vittimismo, se da una parte ci permette di vivere, dall'altra non ci permette di crescere. Infatti, solo la piena presa di coscienza e di responsabilità consente di fare i passi necessari verso l'adultità interiore, che é poi la chiave per la vera felicità. Infatti, se da una parte vivere così é più facile, due almeno sono le pesanti conseguenze che ci attendono sulla via: 1. La paura: in ogni momento tutto può accadere. Vivo costantemente con la paura che una tegola mi caschi sulla testa. Da qui i problemi di ansia, ipocondrie...tanto comuni nei giorni nostri. 2. Per modificare la mia vita posso intervenire solo esternamente, in quanto agire internamente significherebbe prendersi la responsabilità, che é proprio ciò che cerchiamo di evitare. Ma agire esternamente spesso assomiglia più ad una lotta contro i mulini a vento. I risulati sono pochi e deludenti, mentre la fatica é tanta. E allora, che si fa? Si comincia il lavoro su di sé! Ma la prima informazione che dobbiamo imprimerci nella mente e nel cuore, é che il CASO NON ESISTE. La legge del caso non esiste. Esiste invece la Legge di causa ed effetto, definita così in occidente e legge del karma in oriente. Secondo questa legge univesale, sempre esistita, ogni energia immessa nell'universo ha una causa che l'ha scatenata e allo stesso tempo, provocherà un effetto nell'universo stesso. E siccome, l'energia si traduce poi in pensieri, parole, comportamenti, emozioni..., questo equivale a dire che ogni comportamento, pensiero, parola, emozione..., é provocata da una causa e allo stesso tempo provocherà un effetto. Ecco fatto. Ecco la prova che il caso non esiste. Tutto ciò che accade dentro di noi e fuori di noi, é sempre provocato da una causa. Certo, non sempre é facile o possibile intravederla. A volte gli efetti si manifestano subito e quindi é piu facile fare i collegamenti; altre volte invece, passa molto tempo prima che una causa riesca a produrre il suo effetto. Da qui, la difficoltà dell'essere umano che ha poca dimistichezza con questo tipo di lavoro, a legare gli eventi, a fare i nessi, le associazioni. E sempre da qui che nasce l'equivoco che ci spinge a credere al caso. Ma il fatto che non siamo in grado di vedere qualcosa, non significa che quel qualcosa non esista, come spesso siamo tentati di pensare. La Legge di causa ed effetto é sempre attiva nelle nostre vite, anche quando non lo sappiamo. A questo punto, qualcuno potrebbe pensare che questa legge governi le nostre vite dall'esterno, togliendoci di nuovo sia la responsabilità che il potere su ciò che siamo e facciamo. In questo caso non ci sarebbe poi così tanta differenza con la legge del caso! Ovviamente le cose non stanno così. Questa legge non é qualcosa che agisce al di fuori di noi. Non c'é un Dio o chi per lui che gestisce ciò che accade e noi che ne subiamo le conseguenze. Al contrario, questa legge lavora proprio da dentro di noi. Arrivo così, all'informazione più sconvolgente di tutte. Quella che molti lettori rifiuteranno: ciò che accade esternamente é sempre il riflesso di ciò cha accade internamente. E'proprio la qualità della nostra energia interna, la sua frequenza, a determinare certi risultati. E, a sua volta, la qualità della nostra energia, dipende dal nostro livello di coscienza, che di solito riflette l'etàdella nostra anima. Ecco spiegato perché coloro che hanno un livello coscienziale basso, il che non é un difetto ma il risultato di un'anima giovane che deve fare ancora tanta esperienza, hanno anche una qualità più bassa di frequenza energetica che si traduce a sua volta in comportamenti, pensieri, parole, emozioni...più istintivi, meno ragionati, impulsivi e quindi spesso nocivi. Al contrario, chi possiede un livello di coscienza più alto, il che non é un pregio o un premio ma solo il frutto di un lungo lavoro attraverso tante vite, di solito possiede un'energia di qualità migliore che darà vita a comportamenti, parole, pensieri, emozioni...meno nocive o addirittura del tutto innocue (vedi post sull'innocuità). Gli effetti di queste due categorie di energie, saranno ovviamente diversi. L'innocuità genera innocuità. La nocività genera nocività. Da qui si capisce anche perché l'innocuità sia la chiave per la felicità. Come ho detto all'inizio del post, gli effetti di questa importante legge non sempre sono immediati, anzi di solio non lo sono affatto. Così capita di pagare il prezzo di un'azione fatta in una vita precedente. Non ricordiamo, non sappiamo e non crediamo. Per cui pensiamo che sia un caso. Svegliarsi significa anche questo: iniziare a capire che tutto ciò che ci accade, non é casuale e che é sempre il frutto di nostre precedenti esprienze. È una verità sconvolgente che all'inizio si fa fatica ad accettare. L'orgoglio si sente ferito ogni volta che di fronte ad un evento avverso, che sia un offesa ricevuta, un bicchiere caduto di mano o addirittura un grave incidente, anziché imprecare contro il caso o contro la sfortuna, riusciamo a svegliarci e a ricordarci che quel che é successo é stato generato da noi stessi, anche se non ricordiamo quando. Questo ci permette non solo di dare un senso alle esperienze della notra vita, nel bene e nel male, ma anche e soprattutto di prenderci la responsabilità (no la colpa) della nostra vita a 360 gradi. Passo fondamentale per poter poi eventualmente intervenire, prima dentro e poi fuori, per apportare dei miglioramenti. Finché deleghiamo all'esterno, questa responsabilità, niente potrà mai cambiare. Finché ci illudiamo che la causa dei nostri mali, sia il caso, al quale diamo molti nomi diversi, padre, madre, corpo..., non possiamo fare un passo avanti. E attenzione: non si tratta di punizione. È solo che l'uomo può imparare esclusivamente vivendo e sentendo. Non c'é un altra via da percorrere. Vivi una certa esperienza e impari. Solo vivendone sulla propria pelle gli effetti, si può capire veramente ciò che si é fatto. E poco importa se noi non capiremo niente di ciò che é accaduto. La nostra Anima sa. Ricorda. Impara. E porta via con se tutte le impressioni che le servono. Non dobbiamo mai perdere di vista che questo é il motivo per cui siamo sottoposti alla legge del karma. Non per pagare un debito o per ricevere un premio (esiste anche il karma positivo ovviamente!) ma per fare esperienza e crescere come anime con l'obiettivo di avvicinarci sempre di più alla luce, alla verità, a Dio se vuoi, alla perfezione, che non é un ideale ma la meta verso cui tutte le anime camminano.

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