Paramhansa Yogananda: Lo Yogi gentile.

 


In questo articolo non voglio raccontare di questo Maestro eccezionale. C'é già tanto su di Lui in rete e in libri di vario tipo...

Voglio invece condividere con voi come é entrato nella mia vita e come mi ha influenzato.

Quando un Maestro entra nel tuo campo, anche se in modo marginale e molto da lontano, puoi essere certo che lascerà un segno ben preciso. Alcuni Maestri entrano dalla porta principale, la spalancano con una folata di vento e scompigliano  tutto quello che trovano; altri invece, lo fanno in punta dei piedi, silenziosi e discreti...

Non conoscevo Paramansha Yogananda, anche perché non sono mai stata attratta dall'India e dalla sua cultura, anche spirituale. Ero quindi molto ignorante in materia e non sentivo il bisogno di colmare la mia lacuna.

Se non che, questo nome, a me sconosciuto, piano piano ha iniziato a farsi sentire. Una frase detta da qualcuno, un video su di lui che si apre "per caso"...ma chi é Yogananda? 

Mi incuriosisco e inizio a fare qualche ricerca. Mi attira. Il suo volto ha uno sguardo dolce e penetrante allo stesso tempo. È qualcosa a metà tra il maschile e il femminile. È un po' padre e un po' madre. Quando lo guardo, mi fa stare bene. Mi dà pace.

Dopo un po' di tempo, decido di approfondire e, con una accurata ricerca, scelgo di iniziare dalla lettura del suo libro "Autobiografia di uno Yogi", pubblicato per la prima volta nel 1946 e famoso in tutto il mondo.

Non potendo trovare il libro originale, ho chiesto a mio marito di procurarmi la fotocopia. Non sarà il massimo, ma almeno é nella mia lingua!

Quella sera, quando é rientrato a casa con il libro sotto braccio, ero molto emozionata a l'idea di iniziarlo a leggere appena prima di dormire.

E così, messo il pigiama ed entrata nel letto, prendo in mano il mio amato libro e inizio a leggere, trovandolo fin dalle prime righe, interessante e accattivante. Dopo qualche pagina, sopravvenuto il sonno, decido di interrompermi, rimandando la lettura alla sera successiva e riponendo il libro fotocopiato, sul comodino accanto al letto. 

Spenta la luce, mi metto a dormire. Ma non ci riesco...non capisco il perché, ma proprio non c'é verso di rilassarsi. Ci provo e riprovo, mi giro e mi rigiro nel letto, ma niente da fare...di dormire non se ne parla proprio!

Forse oggi ho bevuto troppo caffè? Sto pensando agli impegni di domani?...ma non é questo...e allora cos'é?

Poi, ancora con gli occhi chiusi, mi accorgo di avere una strana sensazione proveniente dalla mia sinistra. Non capisco bene cosa sia, ma é come se ci fosse qualcosa di ingombrante che non posso evitare di vedere. Ma io ho gli occhi chiusi e accanto a me c'é solo il comodino. 

Provo a concentrarmi un po' meglio per cercare di capire, e ad un certo punto mi accorgo che c'é come un bagliore di luce accecante che arriva proprio dalla mia sinistra e che si spande su di me impedendomi di dormire. Come quando la luce della luna piena filtra dalle tende e ti colpisce in pieno volto svegliandoti nella notte, nello stesso modo, quella luce calda mi invadeva completamente.

Ma da dove veniva? Avevo per caso lasciato la luce accesa sul comodino? No ovviamente. 

A quel punto ho capito. Era tutto chiaro. La luce misteriosa veniva dal libro!

Mio dio! Che impressione. Mi bastava chiudere gli occhi per percepirla, ed aprirli per perderla. 

Ma come é possibile che un libro faccia questo?

È una magia?

Ho provato ad ignorarla, ma era impossibile. C'era come una tensione elettrica che si sprigionava da quell'oggetto. Come puoi far finta di niente?

Dopo un po', decido di alzarmi e spostare il libro nella stanza accanto. Solo dopo ho potuto addormentarmi.

Le sere seguenti, ho iniziato una procedura di avvicinamento del libro, o meglio di adattamento alla sua alta frequenza, perché di questo si tratta. Prima mettendolo accanto alla porta della camera, poi sul mobile sotto lo specchio e dopo un po' di tempo, finalmente sul comodino. Ce l'ho fatta, mi sono abituata! 

In seguito mi é capitato di leggere un'affermazione del Maestro dove raccontava di aver effuso il libro con le sue piyu alte frequenze...me ne sono accorta!

Leggendo questa opera meravigliosa, tante sono le storie che ti divertono, stupiscono, commuovono. Una fra tutte, é quella del racconto della "gita" fuori porta di un giovane Yogananda, che per dimostrare al fratello maggiore la potenza della Sua fede in Dio e nella Madre Divina, della quale era un grande devoto, partì senza un soldo. Il fratello infatti, scettico, sosteneva che Yogananda sarebbe tornato a casa prima del tempo, affamato e in difficolta, perché senza soldi non si va da nessuna parte. Yogananda invece, convinto di essere sostenuto ed aiutato da Dio, accetto la sfida, alzando la posta in gioco: non solo non sarebbe tornato prima dal suo viaggio e non solo non avrebbe patito la fame, ma addirittura avrebbe trascorso i giorni comodamente e senza nessun problema. In palio c'era la conversione spirituale del fratello.

Durante il viaggio ovviamente il giovane Yogi ricevette ogni sorta di aiuto, fu sfamato e ospitato, senza dover chiedere niente a nessuno; oltretutto, con delle circostanze che non raccontero qui, tornò a casa con dei soldi in più! Il fratello dovette quind ricredersi e convertirsi. 

Un altro episodio che é rimasto indelelbile nella mia memoria, é l'incontro tra Yogananda e Gandi, avvenuto nel 1935. Il Maestro si recò dal Mahatma un giorno di Lunedì e quando arrivò, emozionato e affascinato da quella esile figura di 45 kili che però emenava un'energia e una vitalità incredibili, dovette constatare che quello era il giorno settimanale dedicato al "digiuno della parola": ovvero, Gandhi ogni Lunedì praticava un completo silenzio, da mattina a sera. Così non si scambiarono parole ma solo poche righe scritte su foglietti qua e là, ma condivisero un pasto semplice e soprattutto accompagnato da un meraviglioso silenzio!


Il secondo libro del Maestro che ho letto é stato "Il Vangelo di Gesù secondo Yogananda", un libro che ti aiuta davvero a capire alcuni dei significati simbolice nascosti nei Vangeli.


Al di là di questo, di Paramhansa Yogananda mi resta l'infinita dolcezza del Suo sguardo che mi osserva dalla libreria dove ho riposto il libro e sembra dirmi: "Coraggio Diletta, fai un passo in più, un passo alla volta!".

E come puoi non ascoltarlo?!!!

 

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