Plenilunio in Pesci: il Salvatore del mondo.



 Incredibile ma vero! Siamo arrivati alla dodidecisa fatica. 

Dopo un anno intero di peripezie, di sfide, di guai da risolvere, di prove da realizzare, il nostro eroe, e noi con lui, sta per varcare la dodicesima porta. 

Partiti in Ariete, passando per tutti i segni zodiacali, siamo arrivati in Pesci. Il passaggio in questo segno sancisce un'ultima occasione per lavorare su di sé attraverso le sfide che questa luna piena ci propone. 

Dal prossimo mese si ricomincerà da capo per un nuovo "giro di giostra"!

Ma vediamo insieme che cosa racconta il mito di questa dodicesima fatica: 


La cattura dei buoi di Gerione. 

Il Maestro convocò Ercole per annunciargli che era in procinto di varcare l'ultima porta, che gli avrebbe permesso di ottenere finalmente la liberazione e la possibilità di fare ritorno a casa.

"Recati nella città di Gerione dove un re mostruoso a tre teste, tre corpi e sei mani, tiene in ostaggio dei buoi rossi. Libera la mandria e portala alla Città Sacra. Fai attenzione al pastore e al cane a due teste che controllano i buoi. Chiedi aiuto ad Elio".

Così facendo, Ercole si mise in viaggio. Ma, per prima cosa, si recò in un tempio dove meditò e pregò per sette giorni  Elio, il dio del fuoco solare. Egli gli concesse di poter usare un "calice d'oro" che Ercole utilizzò per navigare fino alla terra della sua destinazione. Una volta giunto sull'isola, il nostro eroe trovò immediatamente la mandria da salvare con il cane ed il pastore. Li affrontò senza paura, uccise il cane ma non il pastore. Una volta salvati i buoi, li prese con sè e si avviò verso la Città Sacra. Notò immediatamente una grande nube di polvere che lo inseguiva. Capì che si trattava del feroce re Gerione che lo stava attccando. I due si affrontarono faccia a faccia. Il mostro a tre teste e tre corpi, sbuffava fuoco ma fu colpito da una freccia che lo trafisse da parte a parte. 

Ercole poté così condurre la mandria nel luogo desiderato, non senza difficoltà.

Più volte smarrì il sentiero ma tornò sempre sui suoi passi, arrivando a destinazione. 

Il Maestro lo accolse con goia, dicendoli: "L'immortalità è tua. Hai superato tutte le prove. Sei tornato a casa. Il tuo compito umano è finito. Ora inizia il compito cosmico".


Quando l"anima arriva a passare nel segno dei Pesci, è alla fine del suo viaggio. Questo può significare il viaggio che ogni anima compie di mese in mese e di segno in segno, durante un anno solare oppure, allargando lo sguardo, il lungo percorso che ogni anima percorre durante la sua evoluzione e che si conclude al momento opportuno, passando attraverso i dodici segni per le ultime dodici vite;

e i Pesci sono l'ultima porta prima di non incarnarsi mai più. Ecco perchè si dice che Cristo fosse l'uomo dei Pesci. 

Il segno dei Pesci è quindi il segno del cosiddetto Salvatore del Mondo, cioè di colui che, affrontate tutte le prove e passati tutti i segni per l'ultima volta, approda alla possibilità di fare qualcosa per la salvezza del mondo e dei suoi abitanti. Proprio come Cristo che con la sua venuta insegnò all'essere umano la Legge dell'Amore. 

Così anche Ercole, dopo aver passato tutti i segni per l'ultima volta, approda in Pesci. Qui ha la visione di qualcosa che può fare per aiutare il mondo in difficoltà. E non si tira indietro. Perchè quando si arriva a questo punto, l'interesse personale non esiste più, ma esiste soltanto il bene più grande. C'è un mostro con tre corpi e tre teste che tiene in ostaggio dei buoi rossi. Cosa significa tutto questo a livello simbolico? Ce lo spiega il Maestro Tibetano nel suo libro Le fatiche di Ercole ovviamente.

Il mostro rappresenta l'essere umano composto da tre corpi (fisico, emotivo, mentale) che, attraverso i desideri egoistici continuamente non appagati (i buoi rossi), tengono l'umanità prigioniera. Fin quando l'uomo non riuscirà a mettere sotto il proprio controllo i tre corpi suddetti, non potrà superare la sua continua bramosia, che è la fonte della sua infelicità, e di conseguenza non potrà liberarsi. 

I desideri che continuamente affollano l'essere umano in cerca di soddisfazione senza fine, sono controllati da un pastore (la mente) e da un cane (la natura emotiva). Ercole uccide il cane ma non il pastore, perchè mentre è necessario sganciarsi dalla dittatura delle nostre emozioni attaccate alla forma e quindi illusorie, è invece importante mantenere il potere sulla mente, strumento che se conosciuto e saggiamente utilizzato, ci porterà in alto. Nessun essere umano può esistere senza la mente. Dobbiamo solo imparare ad usarla correttamente. 

Ercole salva i buoi e il pastore (la mente che controlla i desideri) e li trasporta dentro la coppa d'oro (il Santo Graal) fino alla destinazione. Il suo compito volge così al termine nel momento in cui, quale Salvatore del Mondo, oltrepassa la Porta ed entra nella Città.

Da qui in poi di Ercole non si avranno più traccie. 

E noi che cosa ci portiamo via da questa esperienza lunga un anno? 

Come sempre in nostro soccorso arrivano le parole del Maestro:

"La storia di Ercole ci racconta in realtà il progresso dell'anima dall'ignoranza alla saggezza, dal desiderio materiale all'aspirazione spirituale, dalla cecità dell'umanità bambina fino alla pura visione di Dio. Questo vecchio racconto comprende tutte le fasi della vita dell'aspirante e tutti noi possiamo applicare a noi stessi e ai nostri problemi quotidiani, le prove, i tentativi, i fallimenti e i successi di questa figura eroica che secoli fa lottò per la stessa meta per la quale anche noi lottiamo adesso."

"Ercole rappresenta l'uomo incarnato ma non ancora perfetto che ad un certo punto della sua evoluzione, prende in mano la sua natura inferiore e volontariamente si sottomette ad una disciplina che lo condurrà all'emergere della sua innata divinità." 

Ercole ci accompagna, con i suoi dubbi, i suoi errori ma anche i successi, nel Sentiero del Discepolato fino all'Iniziazione. Ciò che accade dopo è per noi un mistero che per adesso non vale la pena di indagare.

Osservando il cielo stellato ogni sera possiamo leggere questa storia attraverso quel meraviglioso dipinto di stelle attraverso il quale Dio sembra aver dipinto il suo Piano per noi. Un dramma eternamente rappresentato sopra le nostre teste!



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