L'anima dentro il pozzo.

Noi siamo personalità o anima? Entrambe ovviamente. Ma cosa significano veramente queste due parole e quale é il legame fra di loro? In questo post non ho nessuna pretesa di spiegare né in maniera scientifica né tantomeno esoterica, questi due concetti. Ciò che mi propongo di fare é semplicemente raccontare la mia esperienza rispetto a questi due termini, come li ho incontrati e capiti, nel rispetto del mio livello di coscienza, niente di più e niente di meno. Il mio primo contatto con la parola "personalità" é avvenuto quando ancora ero piccola, attraverso mio padre. Uomo autoritario e apparentemente sicuro di sé, sembrava sempre avere la verità in tasca. O almeno, questo era ciò che pensavo io, bambina innamorata e affascinata da questo uomo bello e impossibile da conquistare. D'altro canto io ero una bambina sensibile, un po'silenziosa, e forse non rispondevo esattamente alle sue aspettative. Dall'alto della sua statura, mi arrivava sempre uno sguardo tra l'incredulo e il critico, come a dire "è tutto qui?". Io ce la mettevo tutta, ma non era mai abbastanza! La frase che tante volte mi ha colpito in quel periodo era proprio "non hai abbstanza personalità". Chissà che cosa intendeva veramente mio padre nel dire quella frase. Forse per lui era un modo di dire. Forse voleva spronarmi a tirare fuori il carattere. Certo non si rendeva conto che in realtà il mio carattere era proprio quello! Non c'era niente da tirare fuori o da modificare. E così, quella frase, quella parola, dentro di me diventò "non hai carettere". Mi faceva una paura terribile, l'eventualità di non avere carattere. Dove lo avrei trovato? Dove si comprava? E quelli che ce l'avevano, come avevano fatto? Come al solito, tante domande e zero risposte. Passano gli anni e mi laureo in psicologia. Nei libri che studio, la parola personalità la fa da padrona. Sembra proprio cha avrò a che fare con lei! La famigerata personalità, che io temevo di non avere! Test di personalità, disturbi di personalità...tutto un mondo da esplorare. Vuoi vedere che aiutando gli altri con la loro, non sia mai che magari trovo anche la mia!!! E in effetti, devo dire che qualche passo in avanti l'ho fatto. Per anni ho lavorato duramente su di me e ho fatto pace con la mia personalità. Ho capito che era tutto lì. Per quanto potesse apparire scontato o addirittura banale, non c'era niente da trovare o da modificare. Io ero quella e quella restavo. Con le mie paure, le fragilità, ma anche i talenti... Tutto il pacchetto insomma. Risolto questo problema, per alcuni anni mi sono dedicata ad aiutare gli altri a fare pace con se stessi. Era piacevole e appagante vedere qualcun'altro che fa gli stessi passi che hai fatto tu! E mi bastava. Ma non é durato molto. Dopo un po'di tempo infatti, ho iniziato a percepire che c'era di più. Ma non sapevo cosa... Di nuovo, tante domande e zero risposte. All'epoca ero appena arrivata in Turchia, innamorata e presa dalla nuova vita che si stava creando davanti ai miei occhi increduli. Per molto tempo sono stata "distratta" da tutto questo movimento: l'adattamento ad un nuovo paese, l'apprendimento della lingua, l'arrivo dei figli, il tentativo di affermarmi professionalmente...tutte esperienze attraverso le quali la mia personalità si é messa alla prova e ha potuto raggiungere un punto fondamentale di non ritorno. Ormai la domanda "é tutto qui?" era diventata impellente. Non mi dava più scampo. Scappare a destra o a sinistra non era più possibile. Dovevo assolutamente darmi una risposta. Era una sera autunnale di un paio di anni fa e davanti al camino acceso ho chiesto a mio marito: "ma tu, non ti chiedi mai perché sei qui"?. Questa domanda mi tormenta da quando sono piccola. "Perché sono qui? Che ci sono venuta a fare"? Lui ovviamente questa domanda non se l'era mai fatta. Io, da sempre. Era diventato un tormento. Un pensiero fisso. Ma ancora nessuna risposta. Ed é stato proprio in quel periodo che ho incontrato la parola "anima". Premetto che prima di allora, quella parola, non aveva per me nessun significato. La usavo con superficialità, un po'come fanno tutti e per me era sinonimo di interiorità. Oltre tutto, erroneamente, ho sempre fatto coincidere la spiritualità, con annessi e connessi, con la religione e avendo dentro un innato rifiuto per i dogmi, mi sono sempre tenuta lontana da quel mondo. Non possedevo nessuna conoscenza sul tema, ne ero curiosa di averne. Ma i piani per me erano differenti! Con l'arrivo della pandemia e della crisi da essa innescata, o meglio dal suo superamento, ho vissuto una specie di "risveglio". La mia personalità, che tanto avevo faticato a trovare e a curare, ne é uscita completamente distrutta, a pezzi. Tutte le sue sicurezze erano crollate. I piani fatti, cancellati. Senza presente e senza futuro, me ne stavo lì, depressa e affranta. Per 21 giorni ho pensato che fosse finita. Cosa avrei fatto adesso? Chi sarei stata, adesso? È stato come cadere a ruota libera pensando di schiantarsi al suolo. Mentre cadi sei sicura che morirai. È la fine, pensi. E invece, no! Anziché schiantarmi al suolo, proprio come da piccola centinaia di volte avevo visto in sogno, nel bel mezzo della caduta, ho iniziato a volare, volteggiando e poggiandomi delicatamente sul suolo che mi ha accolto con calore. Sotto le macerie della mia personalità, ho incontrato l'Anima. Era lì da sempre ma io non lo sapevo. L'avevo rinchiusa nel pozzo e avevo coperto l'entrata con un pesante masso. Adesso ero lì, con lei. Anzi, ero proprio lei. Abbiamo passato dei giorni, non saprei dire quanti, insieme, vicine, in fondo al pozzo. Non si stava poi così male là sotto! C'era un senso di autenticità che mi faceva bene. Dopo un tempo, che non saprei definire, ma piuttosto lungo comunque, é arrivato il giorno in cui abbiamo deciso di risalire in superfice. Da quel momento in poi, ciò che ho fatto, tutto il lavoro interiore ed esteriore, é stato dedicato a questo. Portare fuori la mia anima da quel pozzo. Sono passati due anni da quando ho iniziato e devo dire che va molto meglio. Certo le domande ci sono ancora. Alcune risposte sono arrivate. Altre ancora no! Arriveranno quando sarà il momento. Ciò che é certo, é che adesso non solo sono dotata di una personalità che mi permette di barcamenarmi nel mondo ogni giorno, ma anche di un'anima che mi permette di collegarmi con la Fonte della vita, di riceverne i messaggi e le intuizioni. Perché se la personalità ha come obiettivo quello della sopravvivenza, l'anima ha quello dell'evoluzione. Noi ci illudiamo che esista solo ciò che é percepibile, ma non é così. C'é tutta una realtà, invisibile ai nostri occhi, che é percepibile solo attraverso la nostra anima. Non é una roba poetica o fantasiosa. È una verità che arriva come un regalo solo quando stabilisci quel contatto. È una realtà che in tanti hanno conosciuto e raccontato. Ma per vederla, devi prima uscire dal pozzo. E mi auguro che ti accada prima possibile!

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