Paura del buio.

C'era una volta un bambino, 4/5 anni o poco più. Il nome puoi sceglierlo tu! Questo bambino, aveva tanta paura del buio. Ne era letteralmente terrorizzato. Ogni mattina si svegliava sperando che la notte non arrivasse. Ma ogni sera, suo malgrado, il buio inesorabile era lì ad attenderlo. Ritardava a più non posso l'ora della nanna. La sua mamma gli aveva preparato una stanza accogliente, tutta per lui. Ma anziché esserne felice, la detestava perché detestava il momento in cui ogni sera era obbligato ad entrare nel letto e spegnere la luce. Eppure quella stanza era tanto carina, piena di giochi, fotografie...ma appena la luce veniva spenta, tutto scompariva, inghiottito dal buio. Il buio si mangiava ogni cosa. Nessuno sapeva di questo suo problema, se lo teneva per sé. Ormai era un bambino grande e doveva imparare a dormire da solo. Le nottate erano un incubo. Non riusciva a chiudere gli occhi dallo spavento. La stanza si riempiva di ombre inquietanti. Strani esseri si muovevano sui muri. Luci improvvise infrangevano l'aria. Scricchiolii. Strani rumori, addirittura sospiri e passi felpati. Di dormire non se ne parlava proprio. Quando sarebbe finita questa tortura, si chiedeva? Quando avrebbe smesso di avere paura del buio? Gli adulti intorno a lui, gli ripetevano che non c'era motivo di averne. Ma per lui era tutto così reale. "Vaglielo a dire ai miei occhi che i mostri non ci sono...loro li vedono. E prova a convincere le mie orecchie, che quegli strani suoni non ci sono. Loro li sentono...", si ripeteva arrabbiato e sconsolato. Era tutto così reale! Avrebbe avuto bisogno di rassicurazioni. Non di qualcuno che negasse ciò che per lui era tanto reale. Ma semplicemente di essere creduto e rassicurato. Qualcuno che gli dicesse "sono qui, accanto a te e sarò qui fin quando ne avrai bisogno"!. Perché quando siamo piccoli, é questo che vogliamo. E non mi riferisco alla nostra età cronologica, ovviamente, ma all'età della nostra coscienza. Chi ha uno stato di coscienza ancora infantile, crede ciecamente a ciò che vede. L'apparenza diventa immediatamente realtà. Non ci sono dubbi. Non ci sono domande. Le ombre sono mostri, punto e basta. E quando ci troviamo in quella posizione, perché siamo ancora all'inizio del cammino, abbiamo bisogno solo di avere un adulto accanto, che sappia cosa fare, che ci rassicuri e che si prenda sulle spalle la nostra paura. Queste sono quelle anime che vivono tutta la vita nella paura e nella dipendenza. 
 C'era una volta un giovane ragazzo. 15/16 anni o poco più. Il nome puoi sceglierlo tu! Sta crescendo e facendo i primi passi autonomamente nella vita. Certo, corre un sacco di pericoli. Ma per lui non sono tali. È divertente. Sente l'adrenalina che lo scuote. Si sente vivo. Le corse in motorino senza casco. La torta fatta con la cannabis. Quella birra di troppo. Le prime esperienze intime...I suoi genitori sono terrorizzati. Vorrebbero proteggerlo, come quando era piccolo ma non é più il tempo e non sanno come fare. Parlano, consigliano, giudicano, criticano, implorano...tutto inutile. Il ragazzo deve fare le sue esperienze e poco importa se ancora non ha sviluppato il giusto discernimento. L'unica cosa importante é ribellarsi al sistema, in tutte le forme che può. A parole, con i comportamenti, con le scelte, anche palesemente sbagliate. L'autorità dice bianco e lui farà nero. Non riesce più a scorgere il messaggio d'amore nascosto e sporcato dall'ansia e dalla paura dei suoi genitori. Vede solo il loro egoismo e questo é sufficente. Quando abitiamo quella fase della crescita e la nostra coscienza é in piena adolescenza, ciò che ci interessa é la ribellione, l'attrito. Non pensiamo troppo alle conseguenze. Queste sono quelle anime che si mettono nei guai, senza sapere quello che stanno facendo. 
C'era una volta un uomo adulto, 30/40 anni o forse più. Il nome puoi sceglierlo tu! Dopo aver vissuto tante esperienze, alcune piacevoli, altre meno, si é trovato sulla strada per conoscere se stesso. Si é riempito le tasche di coraggio e volontà, e ha iniziato ad essere finamente ciò che é per davvero. La paura di quando era bambino é solo un lontano ricordo. Adesso sa che tutto quello che li accade é sempre e solo per il suo bene. La rabbia di quando era ragazzo non c'é più. Adesso sa che dietro ogni evento della vita si nasconde sempre un messaggio d'amore. Ora c'é solo pace. E tanta gratitudine . Quando siamo adulti, la nostra coscienza, che tanto ha peregrinato e sperimentato, ha imparato le lezioni fondamentali. Non ha bisogno di altri che le dicano cosa fare. Non ha bisogno di rassicurazioni o soluzioni. Ha tutti gli strumenti che le servono per sapere. Queste sono quelle anime che realizzano la propria verità. 
 C'era una volta un vecchio, 100 anni o poco più. Il nome puoi sceglierlo tu! Ormai sa che il suo viaggio sulla terra é terminato. È arrivato il momento di andare oltre. Ma non una morte. Lui sa che la morte non esiste. È solo un passaggio, un trasferimento. Chissà dove é diretto? Dove porterà i meravigliosi frutti del suo immenso lavoro. Alla fine del viaggio, la nostra coscienza ormai completamente realizzata, sa dove deve andare e ci va con gioia. Queste sono quelle anime evolute che risiedono ormai nella luce. 
 E noi? A che punto siamo del lungo viaggio della coscienza? Siamo ancora bambini impauriti? Adolescenti arrabbiati? O adulti realizzati? 
 Saperlo é fondamentale perché solo così possiamo capire quali sono i passi fondamentali da fare. La meta é la stessa per tutti. La perfezione. Ma non come la intendiamo noi piccoli umani. La Perfezione dell'Essere di luce, che nel tempo riesce diventare sempre di più una goccia di Dio.

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