Gocce di Dio

Scrivere é un bisogno dell'Anima. L'ho sempre sospettato, ma negli ultimi due anni ne ho avuto la conferma. Prima di allora non sapevo nemmeno che esistesse veramente l'anima. Per me era un concetto astratto e privo di senso. Qualcosa che legavo alla parola "spiritualità", che a sua volta rimandavo alla parola "religione". Un gioco di parole insomma, di incastri, di scatole cinesi vuote. Avevo circa 7 anni, seduta al tavolo di cucina nella nostra "casa vecchia" quando iniziai a scrivere. Fu come dar retta ad un impulso, come lasciar passare una corrente elettrica, da dentro a fuori. Scrissi una storia che parlava di una pera. Una pera magica. E per me effettivamente fu così. Una magia mai dimenticata. Un piacere sottile. Qualche anno dopo, arrivò in classe una giovane psicologa, poi divenuta un'importante professionista di Firenze, che ci propose un progetto di scrittura. Prima di iniziare a scrivere, ci invitò a fare un esercizio di concentrazione. Ogni bambino, chino sul suo banco, rigorosamente ad occhi chiusi, era invitato a svuotare la mente. Pensieri, immagini, ricordi, sensazioni...tutto doveva sparire. Dopodiché, dovevamo metterci in attesa silenziosa di un qualcosa che sarebbe arrivato. Ognuno di noi si impegnò in questo compito ed io, non so gli altri, ma per me fu facile. Feci il vuoto dentro, aspettai con fiducia e curiosità. Dopo qualche minuto, eccolo...vidi arrivare qualcuno, un personaggio strano. Lo osservai con molta attenzione, in tutti i suoi dettagli e poi, come indicato dalla giovane psicologa, buttai tutto sul foglio, immagini e parole. E nacque Pallino, protagonista di avventure incredibili assieme ai personaggi creati dai miei compagni. Da questo progetto nacque un libro che fu poi premiato e venduto per un certo periodo. Prima esperienza di meditazione, che avrei poi ripreso circa trenta anni dopo.
Durante gli anni della scuola, esprimevo il mio piacere per la scrittura solo nei temi scolastici. Lettere, era la mia materia preferita e raccontare le vite e le opere dei grandi uomini, Leopardi, Foscolo, era una vera passione. Fiumi di parole sui fogli protocollo, attraverso i quali raccontavo di loro ed esploravo me stessa. In terza media, la temibile professoressa Seggiani, ci propose di scivere un tema comico. Per me, abituata all'introspezione e in piena fase di pessimismo cosmico, non fu un compito facile. Ci provai comunque, da diligente studentessa quale ero. Preparai il tema "comico" e poi lo lasciai sul tavolo di cucina, in attesa di portarlo a scuola il giorno dopo. Quel pomeriggio, sentii mia madre e mia sorella che leggendo il tema di nascosto, ridevano di me. Fu un colpo al cuore, e all'orgoglio ovviamente. Il giorno dopo consegnai il tema alla prof. convinta di prendere un brutto voto. Ma, alla riconsegna del tema, trovai invece, con mia grande sorpresa, un grande A+ stampato sul foglio, con accanto il commento su quanto ero stata coraggiosa e ironica nel mio scritto. Fu una conferma importante, non solo delle mie capacità, che per natura metto sempre in dubbio, ma soprattutto di quanto sia fondamentale ascoltare se stessi e andare fino in fondo a ciò che siamo, indipendentemente dal giudizio degli altri. Non potrai piacere a tutti. Ma tu sei questo. E se avrai il coraggio di mostrarlo, senza nasconderti o modificarti, qualcuno lo apprezzerà. Per anni non ho piu scritto. Anni difficili, prima, molto impegnati poi... La mia venuta in Turchia, la nascita dei figli, esperienze lavorative...ma la voglia di scrivere é sempre rimasta dentro, presente, in attesa del momento giusto. Perché per scrivere devi "esserci", devi essere presente a te stesso e se sei troppo distratto, non puoi farlo. Prima il blog "Un'italiana in Turchia" , dove ho iniziato a raccontare di me, della mia vita e di chi sono. Non ho scritto molto, ma ciò che ho scritto é arrivato a chi doveva arrivare. Da due anni a questa parte, mi sto trasformando profondamente. Quel blog ha iniziato a starmi stretto. Le cose di cui voglio scrivere sono cambiate. Non ci sono solo più io, ma un insieme di nuove conoscenze, intuizioni che come guidano me ogni giorno, penso possano guidare anche altri. Sono gocce che arrivano dall'Anima. E siccome l'Anima é un riflesso di Dio, ecco perché mi permetto di chiamarle Gocce di Dio. Non ha niente a che vedere con la religione. Io non appartengo a nessuna religione e appartengo a tutte. Dio é semplicemente una parola che potete sostituire con altre parole: luce, Vita, Universo, perfezione, Padre, Madre, creatività ...Non é importante la parola che usiamo. È importante il suo significato. Non é un delirio di grandezza, ma un mettere al servizio di chi vorrà , le gocce di luce che nel mio piccolo posso ricevere, comprendere e tradurre. Noi stessi siamo gocce di Dio ed esattamente di questo voglio parlare.

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